lunedì 21 ottobre 2013

Pellegrinaggio dei Cattolici di BiH al Santuario Nazionale Croato di Marija Bistrica

Il pellegrinaggio di BiH, delle diocesi di Sarajevo e di Banja Luka in particolare, al Santuario Nazionale Croato di Marija Bistrika è una tradizione giunta all'ottava edizione nel contesto della situazione geopolitica ingeneratasi da qualche decennio con le indipendenze nazionali nell'area della ex Jugoslavia. Il forte sentimento religioso dei cattolici di BiH che li conduce pellegrini alla meta religiosa extra-territoriale in Croazia si lega anche alla storia delle molte comunità ecclesiali che in Bosnia-Erzegovina hanno una quasi esclusiva componente croata. 
Quest'anno il pellegrinaggio si è svolto sul tema del progetto di Dio: "ricapitolare in Cristo tutte le cose" (Ef 1,10), ed ha avuto per guida pastorale l'Arcivescovo di Sarajevo, il Cardinale Vinko Puljic, accompagnato dal Vescovo di Banja Luka, Mons. Franjo Komarica. Al pellegrinaggio si sono uniti anche molti fedeli provenienti dalla Croazia, dall'Austria e da altre aree geografiche. Alla celebrazione eucaristica, svoltasi il giorno 12 ottobre nell'area esterna del santuario, ha preso parte anche il Nunzio Apostolico in Croazia, Mons. Alessandro D'Errico che, fin dai tempi della Nunziatura a Sarajevo, ha un un forte legame storico e di vicinanza con la Chiesa di Bosnia-Erzegovina.
La notizia circa il pellegrinaggio è stata riportata dalle Agenzie cattoliche ed un ampio commento è stato diffuso da Vecernji List, che ha dedicato molto spazio alle parole del Cardinale Puljic. Ne riportiamo una traduzione "ad sensum".

CARDINALE VINKO PULJIC

E' Cristo che dà senso alla vita e non l'opinione pubblica che ci avvelena

Cristo dà senso alla vita, non l'opinione pubblica malata che ci sta avvelenando, ha detto il Cardinale Vinko Puljic

Al Santuario Nazionale Croato di Marija Bistrica oggi si sono radunati circa cinquemila fedeli e pellegrini per l'ottavo tradizionale pellegrinaggio di Vrhbosanska e Banja Luka; erano presenti pellegrini provenienti dall'Austria che si sono uniti alla Missione cattolica croata originaria di Bosnia. La Celebrazione Eucaristica nella Chiesa esterna è stata presieduta dall'arcivescovo della Arcidiocesi, il Cardinale Vinko Puljic, e alla Messa hanno partecipato Mons. Franjo Komarica, il Nunzio Apostolico Alessandro D'Errico e numerosi sacerdoti. Presente anche il sindaco di Zagabria Milan Bandic.
Il principio guida del pellegrinaggio di quest'anno è stato "ricapitolare tutte le cose in Cristo", che è anche il motto del Sinodo della stessa arcidiocesi. L'iniziatore di questo pellegrinaggio, il Cardinale Vinko Puljic, ha detto: "E 'bello essere con la Madre, in Lei siamo tutti fratelli e sorelle che portano le loro esigenze ed il loro dolore insieme con la preghiera per la Chiesa cattolica, per essere noi degni sacerdoti e pastori, per le famiglie, per i pazienti, per i nostri nemici, chiedendo alla Regina della Pace di ottenere la pace nell'anima, per la nazione e per il mondo". Nel sermone ricco di emozioni Puljic ha detto: "La Chiesa cattolica in questo momento sta attraversando prove che le chiedono di adeguarsi allo spirito moderno. I giornalisti fanno domande sull'ordinazione delle donne, sull'aborto, sul celibato, sul matrimonio, sull'insegnamento della Chiesa. Paventano la paura della povertà e la mancanza di un posto per godere di quello che abbiamo. Così anche la paura della malattia. La salute è un dono, ma ciò non significa che la malattia è una maledizione, e spesso la sofferenza ci ha salvato. Imposta dalla paura di essere soli, non è sorprendente che è stata introdotta la mentalità che i ragazzi non si preoccupano dei genitori e i genitori dei bambini. Le statistiche mostrano il tasso di disoccupazione, soprattutto in BiH, e si è introdotto il timore che le persone dipendono dal governo, si diffonde il nichilismo nei media, il sincretismo in politica, nella politica mondiale non solo nazionale. Come contrastare tutto ciò? La crisi non è una tragedia, e la si può cogliere come la possibilità di mostrare i valori che portiamo dentro di noi. Siamo qui oggi per sperimentare noi stessi, per riconoscere la dignità di figli di Dio, per capire che Cristo ci dà il senso della vita, non l'opinione pubblica malata che ci avvelena". Puljic ha aggiunto che al momento attuale un uomo in fuga da se stesso può incontrarsi con Dio nel silenzio: "La coscienza dell'uomo ascolta la verità e il bene. La democrazia crolla se non vi è alcuna responsabilità, se la coscienza è influenzata dal governo di carota e bastone e dal suo condizionamento. Il mondo è assuefatto alla morte, i nichilisti negano la verità, i fondamentalismi si impongono. Il crimine non è trattato come crimine. Ma l'uomo è responsabile rispetto a Dio. L'anima si nutre di Dio, della preghiera, dei sacramenti. E qui veniamo a sperimentare l'orgoglio dei fedeli, di tornare a casa con una fede audace e con la testimonianza della Chiesa che rimane fedele a Cristo" - Dopo il sermone del Cardinale Puljic è scoppiato l'applauso dei pellegrini.


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