domenica 24 febbraio 2013

Visita al Campus e udienza con i Parlamentari croati di BiH

I temi della cultura dei giovani e del dialogo europeo hanno recentemente impegnato nel 'sociale' il Nunzio D'Errico a Zagabria.
Il 4 febbraio scorso, accompagnato dal consigliere di Nunziatura mons. Mauro Lalli, egli è stato in visita al Gradec Cultural Center, un convitto per studenti universitari e luogo formativo per gli studi superiori, accolto dallo staff professionale dei formatori e dai giovani ivi ospitati. Si è trattato di un incontro festoso arricchito con un programma musicale realizzato dai giovani e con una conversazione in chiave internazionale che ha messo in risalto l'importanza delle esperienze educative e professionali per lo sviluppo ed il benessere in particolare della Croazia.
Il 22 febbraio Il Nunzio ha avuto poi un incontro con Marja Rapo e Ilija Filipović deputati al parlamento croato e membri della HDZBiH (Unione Democratica Croata di Bosnia-Erzegovina).
Con i due parlamentari il Nunzio ha discusso la questione dei Croati in Bosnia-Erzegovina ed ha sottolineato l'importanza della collaborazione politica ed economica, con l'Ufficio della Presidenza del Consiglio e con gli imprenditori della Croazia, per realizzare efficaci iniziative a favore dei rifugiati sia per la loro residenza e sia per il lavoro e le attività produttive.
Seguono le traduzioni ad sensum dal croato delle due notizie riportate dal portale del Gradec Center e dalle agenzie cattoliche con i relativi link.


Lunedì 4 Febbraio - Il Nunzio Apostolico nella Repubblica di Croazia, mons. Alessandro D'Errico e il segretario di Nunziatura, mons. Mario Lalli, hanno visitato il Gradec Cultural Center. Gli ospiti sono stati accolti all'arrivo dagli studenti residenti e dai collaboratori. C'è stata una cena, e dopo una visione delle numerose attività che si svolgono all'interno del Centro, da quelle per gli studenti delle scuole elementari al programma per giovani professionisti. Gli studenti e i collaboratori hanno presentato un programma musicale, mentre mons. d'Errico ha condiviso con loro le esperienze di altri paesi e le impressioni sulla Croazia. La serata si è conclusa in piacevole compagnia e conversazione e si è espressa la speranza di rivedersi presto.

2013/02/22 22:38 | | IKA E – 148666/2
I parlamentari Rapo e Filipovic a colloquio con il Nunzio D'Errico
Essi hanno discusso lo stato dei croati in Bosnia-Erzegovina, con particolare enfasi sul ritorno sostenibile della famiglia croata
Zagabria (IKA) - I membri del Parlamento europeo Maria Rapo e Ilija Filipovic hanno parlato il 22 Febbraio a Zagabria con il Nunzio Alessandro D'Errico della situazione dei croati in Bosnia-Erzegovina, e con particolare enfasi del ritorno sostenibile delle famiglie croate. Essi hanno inoltre discusso il ruolo dell'Ufficio del Governo nei rapporti con i Croati all'estero, e i progetti per i Croati in Bosnia-Erzegovina che si intendono avviare con questo Ufficio.
Il Nunzio D'Errico ha detto che attraverso la cooperazione con l'Ufficio del Primo Ministro e con gli imprenditori croati originari di Bosnia dovrebbe funzionare il rilancio dell'economia nelle aree dei Croati residenti in Bosnia-Erzegovina, e ciò porterebbe alla creazione di nuovi posti di lavoro e a stabilire un clima migliore e più sicuro e per i rimpatriati.



lunedì 18 febbraio 2013

Incontro con l'arcivescovo Puljic nella cattedrale di Zara


Una intera pagina del portale dell'Arcidiocesi di Zara è stata dedicata al racconto della visita di sabato 16 febbraio 2013 di S.E. Alessandro D'Errico all'Arcivescovo Zelimir Puljic ordinario della sede di Zara e recentemente eletto Presidente della Conferenza Episcopale Croata. Le motivazioni ecclesiali e spirituali della visita sono state direttamente espresse dal Nunzio durante il suo indirizzo di saluto all'Arcivescovo di Zara e ai religiosi e fedeli presenti all'incontro nella cattedrale dedicata a Sant'Anastasia. La visita ha assunto toni particolarmente intensi perché si è svolta all'inizio del tempo di Quaresima che oggi nella Chiesa è vissuto anche sul tema della decisione di Benedetto XVI di concludere il suo ministero petrino il prossimo 28 febbraio e sulla elezione a Roma di un nuovo pontefice.
Do di seguito una traduzione ad sensum dell'articolo firmato da Ines Grbić sul portale della diocesi e riproposto anche dall'agenzia cattolica croata (IKA). Con la sua lettura, anche attraverso i frammenti riportati dell'intervento diretto di mons. D'errico, si possono percepire le suggestioni varie, di carattere spirituale religioso e storico-antropologico, legate all'evento che assume importanti significati anche per la riflessione sul magistero ecclesiale oggi nella chiesa croata.
Seguono i link al portale diocesano, all'agenzia IKA, e ai portali locali della città dalmata che mettono in rilievo l'importanza delle parole dette dal Nunzio per la Chiesa universale, e per la chiesa particolare di Zara che nella persona del suo vescovo è in un certo modo rappresentativa anche della chiesa in Croazia.  

VISITA del Nunzio Alessandro D'Errico all'Arcivescovo di Zara
Il Nunzio Apostolico in Croazia mons. Alessandro D'Errico ha visitato Sabato 16 Febbraio l'Arcivescovo Zelimir Puljic nel Palazzo Arcivescovile di Zara. La diocesi di Zara è considerata importante per il turismo croato, ma mons. D'Errico fin da quando è stato nominato nunzio in Croazia, ha voluto visitare l'Arcivescovo Puljic, non solo come pastore della Chiesa di Zara, ma anche come presidente della CBC. Il Nunzio è arrivato accompagnato dai suoi collaboratori della Nunziatura e da Don Mauro Lallija. Di fronte alla cattedrale con l'Arcivescovo Puljic ha salutato i catechisti dell'arcidiocesi, le suore, e tutti quelli che quel giorno in Seminario hanno avuto il loro incontro ministeriale. Sono stati raggiunti dai seminaristi e dai loro leader e accoliti di Benkovac Korlat, Jasenica, Galovac ed altre località. All'incontro erano presenti i sacerdoti della Casa Sacerdotale, il cancelliere dell'Arcidiocesi di Zadar, il parroco della cattedrale ed altri fedeli.
"Sono felice di essere venuto oggi a Zara. Sono contento di vedere qui i rappresentanti del popolo di Dio, sacerdoti, religiosi e fedeli laici", ha detto il ministro che, durante l'accoglienza ha tenuto un breve discorso nella Cattedrale di Sant'Anastasia ed ha potuto ascoltare da un coro il cantoo 'Cristo sorgeva sulla spiaggia. "
"La mia responsabilità di Nunzio è portare la presenza e la vicinanza della Santa Sede in un paese dove la gente dialoga e accoglie il magistero del Santo Padre. In particolare, vorrei raccomandare un tempo meraviglioso di Quaresima: Pregate e pregate. La Quaresima ci invita a pensare la preghiera come una parte essenziale della nostra vita cristiana. Abbiamo bisogno di pregare molto in questo momento di grande bisogno, abbiamo bisogno di stare insieme in chiesa, nella chiesa di Dio che è in Croazia, così come per la Chiesa in tutto il mondo. In particolare, abbiamo bisogno di pregare che lo Spirito Santo illumini i cardinali nell'eleggere un nuovo papa. Certamente lo Spirito Santo vorrà dare un altro grande papa", ha detto il Nunzio D'Errico.
Ha incoraggiato i presenti a pregare per l'Arcivescovo Puljic per l'onere e la responsabilità del servizio che i suoi colleghi vescovi gli hanno affidato. "Non importa quanto si è degni e capaci, perchè non si è soli. Pregate per me che svolgo in Croazia il ruolo di rappresentante del Santo Padre. Pregate per le grandi necessità della Chiesa in Croazia. Il Nunzio ha bisogno del sostegno della vostra preghiera e della grazia di Dio", ha detto mons. D'Errico.
"Quando l'Arcivescovo Puljic divenne presidente della CBC, ho detto al mio confratello che avevo bisogno di andare il più velocemente possibile a Zara. E' importante per me come Nunzio interagire con l'Arcivescovo e in riconoscimento esplicito del ministero a lui affidato. Da parte mia ho sentito come un obbligo realizzare la visita nello spirito ecclesiale e in considerazione dei temi più importanti del momento attuale della Chiesa in Croazia", ha detto mons. D'Errico, ricordando che conosceva l'arcivescovo da quando era nunzio in Bosnia-Erzegovina a Sarajevo, dove mons. Puljic ha insegnato a lungo presso il Seminario. “A Sarajevo hanno ricevuto la notizia con gioia quando hanno sentito che l'arcivescovo Puljic è stato promosso arcivescovo di Zara e che ha accettato con spirito di obbedienza e la Chiesa", ha detto il Nunzio D'Errico, ed ha pronunciato una benedizione in lingua croata nella cattedrale.
Poi si è recato attraversando la navata della cattedrale alla cappella di Sant'Anastasia, dove ha pregato dinanzi al sarcofago dell'arcivescovo di Zara. Si è interessato alla storia della cattedrale e ha espresso apprezzamenti per il patrimonio antico dell'Arcidiocesi dei primi tempi del cristianesimo. (Ines Grbic)




Il nuovo Nunzio a Sarajevo e il ricordo indimenticabile di Mons. D'Errico


Tra sabato 16 e domenica 17 febbraio 2013 a Sarajevo è stato ufficialmente accolto S. E. mons. Luigi Pezzuto, nuovo Nunzio Apostolico in Bosnia-Erzegovina e Montenegro. La presentazione delle credenziali del rappresentante della Santa Sede è avvenuta dopo sette mesi dalla partenza per Zagabria di Mons. D'Errico suo predecessore e ora Nunzio Apostolico in Croazia. L'agenzia informativa cattolica (KTA) ha seguito le fasi istituzionali civili e religiose dell'accoglienza ed ha lanciato in rete le comunicazioni che riguardano gli incontri istituzionali con le autorità governative, le cerimonie di benvenuto da parte della Conferenza Episcopale di Bosnia-Erzegovina, e la celebrazione eucaristica inaugurale nella cattedrale di Sarajevo. La missione di mons. Pezzuto si apre nella continuità degli impegni di dialogo civile ecclesiale ed interreligioso caratterizzati dall'opera settennale di mons. D'Errico e tesi a dare consistenza al mandato di vicinanza e di sostegno della Santa Sede voluto da Giovanni Paolo II e rinnovato da Benedetto XVI a favore delle popolazioni e della chiesa nei Balcani.
L' “indimendicabile vicinanza del Nunzio D'Errico”, che Benedetto XVI ha voluto inviare in Croazia anche per dare opportunità di più ampi coordinamenti al dialogo nell'area dei paesi ex-jugoslavi, è stata più volte sottolineata durante gli incontri per l'accoglienza del nuovo nunzio a Sarajevo. Vi hanno fatto riferimento in particolare il Presidente Nebojša Radmanovic e mons. Franjo Komarica presidente della Conferenza Episcopale Di BiH.
Riporto la menzione del Presidente bosniaco durante l'incontro con mons. Pezzuto :
Il Presidente Radmanovic ha ricordato all'Arcivescovo Pezzuto l'ottima collaborazione con la Presidenza del precedente Nunzio Mons. Alessandro D'Errico, il quale ha terminato il suo mandato dopo più di sei anni di successo con la missione diplomatica in Bosnia-Erzegovina.  In questa occasione il Presidente Radmanovic ha detto che crede che la buona cooperazione della Nunziatura Apostolica e della Presidenza della Bosnia ed Erzegovina continuerà. In particolare, egli ha sottolineato l'importanza del coinvolgimento della Santa Sede alla creazione di fiducia e riconciliazione tra i popoli della regione."
Nel discorso di accoglienza del vescovo Komarica il riferimento al Nunzio D'Errico è stato immediato e ricco di enfasi:
Eccellenza, Nunzio Apostolico mons. Pezzuto.
Con una sincera espressione di gioia e di grande piacere esprimo in questa occasione solenne, a nome di tutti i membri della Conferenza Episcopale, il più caloroso benvenuto nel nostro paese e tra i membri della Chiesa cattolica. Ed esclamare con gioia: Benvenuto al servo di Dio, a te che abbiamo aspettato molto tempo, più di sette mesi, dopo essere stati per desiderio del Santo Padre accanto all' indimenticabile Nunzio Apostolico Mons. Nunzio.D'Errico!"
Riporto i link alle comunicazioni della KTA per gli approfondimenti.


lunedì 11 febbraio 2013

Celebrazione del beato Aloisio Stepinac nella cattedrale di Zagabria


La beatificazione di Aloisio Stepinac (1898-1960), arcivescovo di Zagabria e cardinale di S.R.E., fu celebrata da Giovanni Paolo II il 3 ottobre del 1998 sulla spianata del Santuario nazionale croato di Marjia Bistrica.

Il Martirologio Romano ne celebra la memoria al 10 febbraio e così descrive la figura del beato: Nella cittadina di Krašić vicino a Zagabria in Croazia, beato Luigi Stepinac, vescovo di Zagabria, che con coraggio si oppose a dottrine che negavano tanto la fede quanto la dignità umana, finché, messo a lungo in carcere per la sua fedeltà alla Chiesa, colpito dalla malattia e consunto dalle privazioni, portò a termine il suo insigne episcopato”.


La lezione che il Santo Padre fece del suo esempio mise in risalto il significato del suo martirio:
Egli partecipò in modo singolare al Mistero pasquale: come chicco di grano "cadde nella terra", in questa terra di Croazia, e morendo portò frutto, molto frutto […] Il Beato Alojzije Stepinac non ha versato il sangue nel senso stretto della parola. La sua morte è stata causata dalle lunghe sofferenze subite: gli ultimi 15 anni della sua vita furono un continuo susseguirsi di vessazioni, in mezzo alle quali egli espose con coraggio la propria vita per testimoniare il Vangelo e l'unità della Chiesa […] Un particolare motivo di consolazione per tutti noi è certo l'odierna beatificazione. Questo atto solenne avviene nel santuario nazionale croato di Marija Bistrica nel primo sabato del mese di ottobre. Sotto gli occhi della Vergine Santissima un figlio illustre di questa Terra benedetta sale alla gloria degli altari, nel centesimo anniversario della sua nascita. È un momento storico nella vita della Chiesa e della vostra Nazione [...]”

Il 10 febbraio 2013, a 15 anni dalla beatificazione, la grande assemblea riunita nella cattedrale di Zagabria per la celebrazione serotina della memoria del beato ha testimoniato la devozione del popolo croato per questo suo miracoloso santo che si spera presto canonizzato.
La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Bozanic arcivescovo di Zagabria e, insieme con un clero numeroso e numerosi ministri, vi ha partecipato anche il Nunzio Apostolico in Croazia.
Le agenzie sottolineano l'importanza della figura del beato ed evidenziano con commenti ampi stralci dell'omelia del cardinale incentrata sulla testimonianza dei martiri nell'epoca contemporanea. 

Riporto in questo post il riferimento informativo della partecipazione di Mons. D'Errico alla solenne celebrazione:
Alla fine della Messa il cardinale ha recitato la preghiera per la canonizzazione del beato Stepinac sulla sua tomba. La messa è stata concelebrata dal Nunzio Apostolico in Croazia, Mons. Alessandro D'Errico, dal vescovo di Križevci Nicola Kekic, dal vescovo ausiliario di Bjelovarsko-Križevci Vjekoslav Huzjak, dai vescovi Valentin Pozaić Ivan Šaško e Mijo Gorski, dal segretario generale della Conferenza Episcopale Croata Enco Rodinis, dal postulatore della causa di Stepinač mons. George Batelja e da oltre un centinaio di sacerdoti. Molti devoti del Beato Stepinac si sono recati tutto il giorno nella cattedrale per pregare sulla sua tomba”. (traduzione ad sensum) 



Incontro con Damir Ljubic titolare del Ministero dei Diritti Umani e dei Rifugiati di BiH


Un incontro 'istituzionale' a distanza di una settimana dall'incontro 'politico' per i Croati di Bosnia-Erzegovina (vedi post precedente). Nella sede della Nunziatura Apostolica di Zagabria S. E. l'arcivescovo Alessandro D'Errico incontra il Ministro Damir Ljubic titolare del Ministero dei Diritti Umani e dei Rifugiati di BiH. E' l'occasione per ribadire l'impegno della Chiesa, e quello personale del Nunzio, per la risoluzione della problematica dei Croati di BiH; e per avere un resoconto delle iniziative di cooperazione tra Croazia e Bosnia-Erzegovina. In particolare Il Nunzio ed il Ministro hanno discusso dei progetti che si realizzano nell'ottica regionale ed europea per favorire il rientro ed insediamenti abitativi dignitosi per i rifugiati.
La notizia è stata comunicata ufficialmente sul portale del Ministero ed è stata riportata dalle agenzie cattoliche croate e bosniache.

5.2.2013 15:40
L'incontro del Nunzio Apostolico in Croazia Alessandro D'Errico con il ministro Damir Ljubic
Zagabria, 05 febbraio 2013. Incontro con il ministro Damir Ljubic. Il Nunzio Apostolico in Croazia Alessandro D'Errico ha incontrato il ministro Damir Ljubic a Zagabria nei locali della Nunziatura Apostolica.
Argomento della discussione di oggi è stata la questione del ritorno dei cattolici croati che sono stati espulsi dalla Bosnia-Erzegovina, ed è stato rivolto un invito pubblico ai rifugiati per chiedere il rientro in relazione al programma di edilizia che è in corso di attuazione nella regione.
Il Nunzio Apostolico ha manifestato la posizione della Chiesa Cattolica particolarmente interessata alla sorte dei croati in Bosnia-Erzegovina e, in particolare alla luce della dichiarazione del Segretario di Stato Vaticano Cardinale Tarcisio Bertone, ha espresso la preoccupazione del Santo Padre e della Santa Sede per quanto riguarda il futuro della Chiesa cattolica e dei cattolici in Bosnia-Erzegovina. Sua Eccellenza il Nunzio Apostolico ha sottolineato che la Chiesa cattolica, e lui personalmente, vuole dare il pieno sostegno al processo di ritorno e alla creazione di condizioni per una vita dignitosa dei cattolici in Bosnia-Erzegovina, e si impegna a realizzare un approccio regionale, attraverso le relazioni bilaterali, affinchè questo processo sia completato con successo.
Il Ministro Ljubic ha informato il Nunzio D'Errico sul programma e sulla quantità di fondi ottenuti fino ad ora, dopo la conferenza dei donatori tenutasi ad aprile 2012 a Sarajevo, e sulle modalità di attuazione del programma previsto. Ha sottolineato l'importanza di realizzare il programma per le abitazioni dei rifugiati e ha sottolineato la necessità di compiere ulteriori sforzi presso le istituzioni europee ed amministrative per il mantenimento dei fondi stanziati per questo progetto.
Il Nunzio ha anche riferito su un recente incontro con il cardinale Puljić e il vescovo Komarica durante il quale si sono scambiato informazioni ed hanno concordato ulteriore cooperazione. Il Ministro ha incontrato il Nunzio nel corso dei colloqui avuti con i rappresentanti politici, con il Presidente croato Ivo Josipovic e con il Primo Ministro della Repubblica di Serbia, Ivica Dacic per favorire congiuntamente una implementazione più veloce e più efficace del piano e del programma di ricostruzione di case per i rimpatriati.
Il Ministro Ljubic ed il Nunzio Apostolico D'Errico hanno concluso che la cooperazione tra la Chiesa cattolica e le istituzioni in Bosnia e Croazia dovrebbe continuare per portare a buon fine il problema dei rifugiati. (Traduzione ad sensum)


sabato 2 febbraio 2013

Incontro a Zagabria per i Croati di Bosnia-Erzegovina


La problematica dei Croati di Bosnia-Erzegovina è stata rivisitata nell'ultimo incontro di Mons. D'Errico con Davo Cordas e Marjia Rapo, rappresentanti autorevoli della HDZ BiH (Unione Democratica Croata di Bosnia-Erzegovina), rispettivamente Ministro dei rifugiati e sfollati della Repubblica di Serbia e neo-eletta al Parlamento Croato. La questione trova nella consolidata amicizia e conoscenza reciproca dei tre protagonisti dell'incontro un interessante fattore progettuale e risolutivo. Nella settennale esperienza di Nunzio Apostolico in Bosnia-Erzegovina Mons. D'Errico ha avuto occasione di contatti frequenti con i due esponenti e di collaborazioni efficaci per il sostegno dei Croati di Bosnia-Erzegovina; e l'attuale ruolo di Nunzio in Croazia ha esteso ancor di più le opportunità di operatività e di intervento sia ecclesiale e sia diplomatico. 
E sono state proprio le agenzie e i portali di Bosnia-Erzegovina a dare maggiore risalto alla notizia dell'incontro a Zagabria. La KTA l'ha fatta precedere da un commento approfondito della questione dei Croati rifugiati trattata dal cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, e dal vescovo Franjo Komarica, vescovo di Banja Luka, in rapporto alle preoccupazioni della Santa Sede espresse da Mons. D'Errico nella Sessione congiunta delle Conferenze episcopali di Croazia e di Bosnia-Erzegovina di gennaio 2013. Poi la notizia è stata rilanciata direttamente dal portale della HDZ di BiH e dal portale della Diocesi di Banja Luka che è il luogo di provenienza della signora Rapo. 
Seguono la traduzione ad sensum della notizia riportata dal portale della HDZ di BiH e i link agli altri portali considerati.

Cordas e Rapo a Zagabria con il Nunzio D'Errico

ZAGABRIA, 30 gennaio 2013 - 
Davo Cordas membro della HDZ di BiH e Ministro dei rifugiati e sfollati della Repubblica di Serbia e Marjia Rapo responsabile della HDZ BiH per la Bosnia nord-occidentale e membro del parlamento croato hanno incontrato il Nunzio Apostolico in Croazia Alessandro D'Errico.
Nell'atmosfera di una amichevole e piacevole conversazione si sono scambiati doni e si è parlato degli eventi in corso in Bosnia e Croazia. 
Il Nunzio D'Errico si è congratulato con Marjia Rapo per le nuove responsabilità in seno al parlamento croato e ha sottolineato che questa posizione è molto importante per il processo di ritorno dei croati alle loro case, soprattutto dei croati dalla regione di Banja Luka. 
Il Nunzio nel corso dei sei anni di missione diplomatica in Bosnia-Erzegovina, grazie alla collaborazione con il Ministro Cordas, è stato accuratamente informato sul processo di ritorno e sulla posizione del popolo croato in Bosnia ed ha partecipato attivamente alla creazione di condizioni migliori per i croati in Bosnia-Erzegovina. Il suo interesse per questi temi è proseguito con la sua posizione di legato papale in Croazia. 
Il ministro Cordas ha informato il nunzio circa un progetto regionale per alloggi permanenti che prevede la restituzione dell'abitazione a 1800 famiglie croate nella RS, e ha citato altri progetti che garantiscono il ritorno delle famiglie croate e la ricostruzione delle case distrutte. 
Il ministro Cordas e la signora Rapo hanno ringraziato Nunzio D'Errico per il sostegno e il suo impegno personale per il processo di ritorno e la sopravvivenza dei Croati in Bosnia-Erzegovina. 


Notizie pregresse di Radio Vaticana sull'attività del Nunzio a Zagabria


Si tratta di due recenti momenti di vita ecclesiale in Croazia di cui la Radio Vaticano ha dato notizia anche sul suo portale in rete: il discorso del Cardinale Bozanic alla Conferenza dei Vescovi Cattolici di rito orientale tenutasi a Zagabria verso la fine di novembre del 2012, e la problematica del rientro dei profughi cattolici in Bosnia discussa, sempre a Zagabria, nella Sessione congiunta delle Conferenze Episcopali di Croazia e di Bosnia-Erzegovina del 21 gennaio del 2013.
In ambedue avvenimenti la Radio Vaticana pone in risalto il ruolo svolto dal Nunzio Apostolico in Croazia, e in particolare da ampio spazio all'opera di Mons. D'Errico svolta in rappresentanza della Santa Sede a riguardo del sostegno e delle iniziative da svolgere a favore dei profughi croati.
Riporto in sequenza le due notizie così come appaiono sul portale della RV, e segnalo tra i link anche quelli ai post di questo blog che si riferiscono agli avvenimenti trasmessi radiofonicamente.




venerdì 1 febbraio 2013

La partecipazione del Nunzio alla Settimana Teologica Pastorale di Zagabria


L'apertura dell'edizione stampata di Glas Koncila di febbraio 2013 è interamente dedicata alla riflessione ecclesiale effettuata durante la Settimana Teologica Pastorale iniziata a Zagabria il 22 gennaio scorso (vedi post su questo blog). Sulla prima pagina campeggia una foto dei numerosi partecipanti con in primo piano il Nunzio Apostolico Mons. D'Errico accanto ai cardinali Bozanic e Puljic, rispettivamente Arcivescovo di Zagabria e Arcivescovo di Sarajevo. In primo piano sono anche il vescovo Puljic, Presidente della Conferenza Episcopale Croata, ed il vescovo Komarica, Presidente della Conferenza Episcopale di Bosnia-Erzegovina.
 L'articolo riporta l'intervento del cardinale Bozanic calibrato sulle istanze teologiche poste dalle dinamiche della cultura post-moderna che investe anche la società croata. Sono ripresi anche i riferimenti teologici del pensiero di Romano Guardini e del magistero pontificio espresso al n.78 della Caritas in veritate, l'enciclica di Benedetto XVI del 29 Giugno 2009 indirizzata a tutte le componenti ecclesiali, consacrati e laici, e a tutti quelli che ricercano il bene dell'uomo nella verità e nella carità. I contenuti del lungo articolo sono anticipati anche sul portale on line di GK e possono essere approfonditi mediante il link segnalato.
Con molta precisione il titolo dell'articolo sull'edizione cartacea ripropone proprio una frase del n.78 dell'enciclica del Papa: “L'umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano”.
Il N. 78 della Caritas in veritate è anche conclusivo dell'enciclica pontificia ed in qualche modo ne rappresenta una sintesi, perciò lo propongo alla lettura intera.



78. Senza Dio l'uomo non sa dove andare e non riesce nemmeno a comprendere chi egli sia. Di fronte agli enormi problemi dello sviluppo dei popoli che quasi ci spingono allo sconforto e alla resa, ci viene in aiuto la parola del Signore Gesù Cristo che ci fa consapevoli: «Senza di me non potete far nulla» (Gv 15,5) e c'incoraggia: «Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Mt28,20). Di fronte alla vastità del lavoro da compiere, siamo sostenuti dalla fede nella presenza di Dio accanto a coloro che si uniscono nel suo nome e lavorano per la giustizia. Paolo VI ci ha ricordato nella Populorum progressio che l'uomo non è in grado di gestire da solo il proprio progresso, perché non può fondare da sé un vero umanesimo. Solo se pensiamo di essere chiamati in quanto singoli e in quanto comunità a far parte della famiglia di Dio come suoi figli, saremo anche capaci di produrre un nuovo pensiero e di esprimere nuove energie a servizio di un vero umanesimo integrale. La maggiore forza a servizio dello sviluppo è quindi un umanesimo cristiano, che ravvivi la carità e si faccia guidare dalla verità, accogliendo l'una e l'altra come dono permanente di Dio. La disponibilità verso Dio apre alla disponibilità verso i fratelli e verso una vita intesa come compito solidale e gioioso. Al contrario, la chiusura ideologica a Dio e l'ateismo dell'indifferenza, che dimenticano il Creatore e rischiano di dimenticare anche i valori umani, si presentano oggi tra i maggiori ostacoli allo sviluppo. L'umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano. Solo un umanesimo aperto all'Assoluto può guidarci nella promozione e realizzazione di forme di vita sociale e civile — nell'ambito delle strutture, delle istituzioni, della cultura, dell'ethos — salvaguardandoci dal rischio di cadere prigionieri delle mode del momento. È la consapevolezza dell'Amore indistruttibile di Dio che ci sostiene nel faticoso ed esaltante impegno per la giustizia, per lo sviluppo dei popoli, tra successi ed insuccessi, nell'incessante perseguimento di retti ordinamenti per le cose umane. L'amore di Dio ci chiama ad uscire da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il coraggio di operare e di proseguire nella ricerca del bene di tutti, anche se non si realizza immediatamente, anche se quello che riusciamo ad attuare, noi e le autorità politiche e gli operatori economici, è sempre meno di ciò a cui aneliamo. Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande.