lunedì 17 febbraio 2014

Cena dei Donatori per la statua di Giovanni Paolo II dinanzi alla Cattedrale di Sarajevo

La statua progettata in onore di Giovanni Paolo II è un monumento alto circa tre metri, di grande suggestione espressiva, che si prevede di innalzare nella piazza antistante la cattedrale di Sarajevo per il 27 aprile 2014, giorno della canonizzazione del grande Papa che si mosse per la fine della guerra nei Balcani e per la pace in Bosnia-Erzegovina.
Il significato sociale e religioso dell'iniziativa, che ha visto la collaborazione e l'impegno dei Cattolici di Croazia e di BiH, è stato spiegato dal Cardinale Vinko Puljic, arcivescovo di Sarajevo, a tutti i partecipanti e alle personalità presenti alla Cena-evento organizzata all'Hotel Sheraton di Zagabria con l'alto patrocinio della Presidenza della Repubblica di Croazia. Alla Cena hanno partecipato anche il Nunzio Apostolico Alessandro D'Errico, il Presidente della Repubblica Ivo Josipovic, ed il Sindaco di Zagabria Milan Bandic.
Il cardinale di Sarajevo ha parlato a braccio ed ha voluto ringraziare cordialmente gli organizzatori dell'evento a nome di tutti i Croati di Bosnia-Erzegovina. Egli ha detto che la statua viene realizzata in onore di un uomo che era un messaggero di pace per un paese che era in grande agitazione: “Il monumento sarà il simbolo del suo messaggio di amore per l'uomo. Vogliamo creare di fronte alla cattedrale un segno che possa permanente parlare di dignità umana, della libertà e della pace”.
Non è mancato il riferimento alle recenti e dure manifestazioni che si sono verificate in Bosnia-Erzegovin augurandosi che non prevalgono i conflitti distruttivi ed auspicando dialogo ed unità.
Il Sindaco di Zagabria, anch'egli nato in Bosnia-Erzegovina, ha poi sottolineato il significato culturale dei Croati e delle popolazioni che vivono l'esperienza della diaspora, evidenziando l'importanza della unitaria esperienza religiosa e delle iniziative devozionali.

La serata si è conclusa con l'annuncio di una riuscita e congrua raccolta di fondi; ha avuto un'ampia risonanza sui media croati e di BiH.


Celebrazione della festa del beato Aloisio Stepinac nella Cattedrale di Zagabria

Il 10 febbraio il beato Aloisio è stato solennemente commemorato nella cattedrale di Zagabria, luogo del suo ministero episcopale in vita e ove ora si venerano santamente le sue spoglie mortali.
Nella sua omelia rivolta all'assemblea affollatissima il cardinale Bozanic, che ha concelebrato l'Eucaristia con il Nunzio Apostolico in Croazia e con il numerosissimo clero zagabrese, ha legato la devozione del suo beato predecessore allo spirito cattolico e religioso del popolo croato. Egli ha detto che "Stepinac rappresenta il punto di partenza dal quale si dovrebbe sempre iniziare per trovare ispirazione, forza della fede, orientamento ed apertura degli orizzonti del futuro. Questo lo sa bene il nostro popolo croato che mantiene la sua memoria e trova in essa un profondo senso della propria dignità".
L'arcivescovo di Zagabria ha descritto il legame indissolubile che unisce la figura del beato Aloisio con la Chiesa croata e con la Nazione croata, ed ha definito la sua funzione di maturazione spirituale. Una funzione esplicitata anche dal beato Giovanni Paolo II che ha segnato per il beato croato il modello esemplare della santità per il suo popolo “come una bussola che lo deve orientare alla fede in Dio, al rispetto per l'uomo, all'amore per tutti fino al perdono, all'unità con la Chiesa guidata dal Successore di Pietro”.
Il cardinale Bozanic ha rimarcato che “il popolo croato nel periodo di auto-difesa dal totalitarismo, guidato dal beato Aloisio, ha superato il cammino spirituale di maturazione difendendo i valori essenziali della vita umana, e fissando la convinzione che solo Dio è il garante supremo della nostra dignità individuale e nazionale, così come dei nostri diritti". Egli ha aggiunto che "l'anima di questa nazione sa osservare e difendere la vita, come sa accettare la morte e mantenere il valore della famiglia e coltivare legami familiari, come sa aiutare i bisognosi e i poveri, e le persone con la solidarietà, con il rispetto per Domenica, e che in attesa delle feste e delle celebrazioni, sa pregare Dio ed onorare la Beata Vergine Maria ".
Molti sono stati i riferimenti alle problematiche della vita contemporanea e alle necessità di vivere una spiritualità forte anche nelle dimensioni sociali conflittuali; ed il Cardinale ha evidenziato i frutti della devozione al beato Stepinac, la cui memoria "ha generato generazioni di fedeli, specialmente i giovani, che hanno testimoniato la loro fede nelle nuove circostanze e che discutono di verità e di valori per i quali ha sofferto, volendo bene al suo popolo e ad ogni uomo". Ha poi concluso con una sentita e partecipata preghiera d'intercessione per la canonizzazione del Beato.

La celebrazione con l'omelia del cardinale è stata ampiamente commentata dai media e dalle principali agenzie cattoliche. 

Vangelo Diplomazia e Rinnovamento della Chiesa

I concetti sono emersi dall'intervista rilasciata il 8 febbraio 2014 dal Segretario di Stato Mons. Pietro Parolin ad Avvenire, giornale dei Vescovi Italiani; ed attengono la Diplomazia Vaticana e l'orientamento dello stile operativo della nuova Segreteria di Stato.
Mons. Parolin ritiene che la collaborazione con Papa Francesco sia una grande grazia ed una seria responsabilità “in riferimento soprattutto a quel rinnovamento della Chiesa a cui egli tutti ci chiama, con insistenza”. Egli dice anche che il suo stile operativo si identifica profondamente con quello del Papa: “semplicità, apertura, vicinanza serenità e gioia. Uno stile il più possibile simile a quello di Gesù Buon Pastore”.
Il pensiero di Mons. Parolin circa l'azione della Segreteria di Stato, circa il Dialogo Diplomatico, e circa il Magistero pontificio di Papa Francesco, si eplicita nelle sue risposte che sintetizziamo di seguito.

La Segreteria di Stato. Essendo l’organo che coadiuva da vicino il Sommo Pontefice nell’esercizio della sua suprema missione, dovrà assumere con cordiale e totale disponibilità la conversione pastorale proposta da Papa Francesco; anzi, diventarne, in un certo senso, un modello per l’intera Chiesa. E far brillare in modo particolarmente intenso, nelle persone che la compongono e nelle attività che svolge, quelle dimensioni, da sempre valide, che il Papa ha indicato il 21 dicembre scorso come indispensabili per la Curia Romana: professionalità, servizio e santità di vita.

Il Dialogo Diplomatico. Il cattolico è la persona dell’"et-et" e non dell’"aut-aut", anche se tale sintesi, a livello personale, può risultare talvolta difficile, perfino lacerante. Trovo a riguardo illuminatrici le parole della prima lettera di san Pietro: siate sempre pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi, ma fatelo con dolcezza, rispetto e retta coscienza. Circa la diplomazia, la Chiesa, nella sua storia, l’ha considerata uno strumento a servizio della sua missione, in relazione alla sua libertà, alla libertà religiosa e alla pace nel mondo.

La Diplomazia Vaticana. In un mondo plurale, che anzi rischia la frammentazione, la diplomazia vaticana può e deve affiancarsi agli uomini e ai popoli per aiutarli a rendersi conto che le loro differenze sono una ricchezza e una risorsa, e per contribuire a far convergere tali differenze, nella maniera più armoniosa possibile, alla costruzione di un mondo umano e fraterno, nel quale ci sia posto per tutti, soprattutto per i più deboli e i più vulnerabili. Questo appello che il Papa rivolge a coloro che hanno responsabilità politiche e agli uomini di buona volontà, deve trovare speciale eco in quanti, nella Chiesa, operiamo in tale ambito.

Il Magistero del Papa. Il Papa stesso è il primo "agente" diplomatico della Santa Sede. Siamo stati testimoni di come abbia assunto vigorosamente tale ruolo nella crisi in Siria. Per questo è diventato un interlocutore ricercato e autorevole a livello mondiale. I compiti e gli obiettivi della diplomazia pontificia sono quelli da lui stesso indicati nel primo incontro con gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede nel marzo 2013: costruire ponti, nel senso di promuovere il dialogo e il negoziato come mezzo di soluzione dei conflitti, diffondere la fraternità, lottare contro la povertà, edificare la pace. Non esistono altri "interessi" e "strategie" del Papa e dei suoi rappresentanti quando agiscono sulla scena internazionale. 


domenica 9 febbraio 2014

La Settimana Teologica-Pastorale a Zagabria su Chiesa Povertà ed Evangelizzazione

Circa un migliaio di partecipanti, tra sacerdoti religiosi laici ed appartenenti alle diverse confessioni cristiane e alle altre religioni, provenienti dalla Croazia Bosnia-Erzegovina Serbia Montenegro ed altri paesi europei, hanno partecipato alla 54.a Settimana Teologica-Pastorale apertasi a Zagabria il 28 gennaio 2014.
Il tema di riferimento per i lavori e gli approfondimenti è stato “Chiesa povera – Chiesa per poveri nella nuova evangelizzazione”: un tema attuale esplicitamente riferito al magistero corrente di Papa Francesco.
Tutte le agenzie di stampa e d'informazione in rete, comprese le reti televisive ed i blog dedicati, hanno seguito e commentato con attenzione l'evento. Una buona sintesi degli interventi è stata presentata soprattutto da IKA, KTA e Glas Koncila; in particolare quest'ultima ha composto anche l'efficace rappresentazione fotografica utilizzata nell'introduzione a questo post.
La seduta è stata aperta con il discorso introduttivo del Cardinale Arcivescovo di Zagabria Josiph Bozanic, nella veste di Gran Cancelliere della Facoltà Teologica Cattolica di Zagabria organizzatrice della Settimana, e si sono susseguiti gli interventi del cardinale Arcivescovo di Sarajevo Vinko Puljic, del Nunzio Apostolico in Croazia l'Arcivescovo Alessandro D'Errico, del Rettore dell'Università di Zagabria il prof. dr. Aleksa Bjeliš, del Sindaco di Zagabria Milan Bandic, del Presidente della Settimana dr. Anto Barišić, e dal Preside della Facoltà prof. dr. Tonči Matulić.
Con il suo intervento il Cardinale Bozanic ha presentato i significati della povertà e della Chiesa che testimonia il Vangelo del Cristo povero, ispirandosi ai concetti e alle esortazioni espressi nell'insegnamento di Papa Francesco sulla speranza e sul superamento della pigrizia spirituale di molti cristiani.
Il cardinale Vinko Puljic ha rimarcato l'importanza del magistero pontificio, di Giovanni XXIII e di Papa Francesco, che apre la Chiesa al mondo e che con la scelta del Vangelo della povertà le consente di riscoprire le sue origini.
Mons. Alessandro D'Errico ha legato il tema della Settimana alle indicazioni pastorali che Papa Francesco ha voluto dare alla Chiesa Universale; ha sottolineato i profondi vincoli di comunione tra la Chiesa di Dio che è in Croazia e la Santa Sede; ha evidenziato l'importanza del tema di grande attualità anche per la trasformazione che avvenuta lo scorso anno con l'apertura dei nuovi orizzonti per la Croazia entrata nell'Unione Europea.
Sono stati accolti con favore anche le parole e i saluti delle altre personalità intervenute.

Di seguito possiamo leggere il testo dell'intervento di S. E. Alessandro D'Errico.

          SETTIMANA TEOLOGICO PASTORALE
Saluto del Nunzio Apostolico
Arcivescovo Alessandro D’Errico
Zagabria, 28 gennaio 2014

Sono lieto di partecipare a questa Sessione inaugurale, che apre solennemente la 54a Settimana Teologico-Pastorale organizzata dalla Facoltà di Teologia dell’Università di Zagabria. A tutti ho l’onore di portare una particolare Benedizione di Papa Francesco, che è impartita in primo luogo al Gran Cancelliere il Cardinale Josip Bozanić e al Decano Don Tonči Matulič.
Il tema di questa Settimana “Una Chiesa Povera - Una Chiesa per i Poveri nella nuova Evangelizzazione” è particolarmente rilevante, perché si inserisce nel contesto delle suggestive direttive pastorali che Papa Francesco ha voluto dare alla Chiesa universale fin dall’inizio del Suo pontificato. Perciò vorrei condividere con Voi la mia grande gioia per la scelta di questo tema, che testimonia una volta di più i vincoli di profonda comunione della Chiesa di Dio che è in Croazia con la Sede Apostolica, e di filiale devozione per il Successore di Pietro.
Vorrei aggiungere che questo tema mi sembra anche di grande attualità: per le sfide pastorali che ci troviamo ad affrontare, nel quadro delle profonde trasformazioni che sono avvenute gli anni scorsi, ed anche per i nuovi orizzonti che si sono aperti dopo la piena integrazione della Croazia nella Unione Europea. Sono fiducioso che le riflessioni che saranno presentate da illustri Relatori durante questa Settimana, contribuiranno a responsabilizzare ancora di più le diverse componenti del popolo di Dio, in questa nuova fase di evangelizzazione che stiamo vivendo, alla quale guardiamo con grande speranza.
L’augurio e la preghiera è che da questa Settimana possano venire molti buoni frutti, non solo per l’Arcidiocesi di Zagabria, ma per tutta la Chiesa in Croazia, e per le comunità cristiane fuori della Croazia che sono qui rappresentate. Grazie 



sabato 8 febbraio 2014

Sessione Plenaria Straordinaria della Conferenza Episcopale Croata.

I Vescovi Croati si sono riuniti il 27 gennaio 2014 in una Sessione Plenaria Straordinaria in vista della 54.a Settimana Teologica-Pastorale di Zagabria, iniziata il giorno successivo, ed in preparazione della Sessione Congiunta con la Conferenza Episcopale di BiH che si terrà a Banja Luka il 26 febbraio 2014. La Conferenza si è svolta nella sede di Zagabria in un clima di preghiera e di condivisione ecclesiale e vi ha partecipato anche il Nunzio Apostolico in Croazia S.E. Alessandro D'Errico. 
Le agenzie cattoliche di Croazia e di Bosnia-Erzegovina hanno diffuso e commentato la notizia del lavoro svolto e delle tematiche trattate. 
Il Presidente della CBC, Mons. Želimir Puljic arcivescovo di Zara, ha tenuto una relazione sulla Esortazione Apostolica 'Evangelii Gaudium' di Papa Francesco, ed ha presentato il magistero del Papa evidenziando la gioia spirituale dell'evangelizzare e sottolineando l'ansia missionaria della Chiesa e la dimensione sociale dell'evangelizzazione.
I Vescovi hanno discusso la preparazione dell'Assemblea Nazionale dei Giovani Cattolici Croati che si terrà a Dubrovnik il 26 e 27 Aprile 2014. Sono state rimarcate le opportunità di rinnovamento spirituale vissute e sperimentate nella Diocesi organizzatrice dell'evento. Sono stati discussi anche temi riguardanti i rapporti con le istituzioni pubbliche nel merito della comunicazione e dei media, della scuola e dell'educazione religiosa. Altri argomenti sono stati quelli relativi ai fedeli cattolici croati all'estero, alla celebrazione della Giornata Internazionale della Memoria delle Vittime dell'Olocausto e alla prevenzione dei crimini contro l'umanità.

La Segreteria della Conferenza ha infine emanato un comunicato di sintesi dei lavori svolti ed ha annunciato la partecipazione della maggior parte dei Vescovi Croati alla Settimana Teologica-Pastorale che si tiene sul tema “Chiesa povera e Chiesa per i poveri nella nuova Evangelizzazione”.